Comitato Regionale

Toscana

Relazione del presidente - Comitato UISP Valdera

Carissimi e carissime

Compagni e compagne

Prima di iniziare è doveroso rivolgere un pensiero  a tutte quelle popolazioni e alle loro associazioni sportive colpite dalle alluvioni, che hanno messo in ginocchio interi paesi. Tutta l'UISP è vicina agli operai e alle imprese che “soffrono” di questa situazione.(un pensiero va rivolto anche alle famiglie che nella strage avvenuta nella scuola in America hanno perso i loro cari).

Porgo un caloroso saluto all'amministrazione locale che ci ospita, agli invitati e delegati presenti; delegati che permetteranno con il loro contributo la “formazione” a fine congresso del nuovo organo dirigente, che si occuperà di traghettare il comitato al congresso Regionale e Nazionale e, cosa più importante, si occuperà del  futuro della Valdera.                                                    Un particolare ringraziamento è rivolto ai membri del Consiglio uscente, alla Direzione, ai dirigenti tutti, che mi hanno aiutato e sostenuto nel condurre, cosa non facile, i due mandati alla Presidenza;un ringraziamento va anche al personale che “staziona “in sede che mi ha “sopportato” in questi lunghi anni di militanza.

Entriamo nel merito:

Ancora una volta ci troviamo ad affrontare un Congresso in una situazione politica del nostro paese, a dir poco critica, che ha investito le classi più deboli, il mondo del lavoro (operai e imprese) e in particolare ha visto crescere la disoccupazione. Forse l'alternativa Monti è stata una scelta giusta,ci ha rivalutati in Europa,( per me è servita solo a mandare provvisoriamente, visto il verificarsi delle cose, a casa  Berlusconi ), ma ci ha imprigionato su scelte poco gradite dai cittadini: scelte che gravano in prevalenza, sulle le classi più deboli,senza dimenticare: Scuola, Sanità, Lavoro e via dicendo.

Tengo a precisare di non avere  capacità politiche spiccate, probabilmente altri più qualificati di me faranno un'analisi migliore; spero solo che le primarie del PD, che hanno mobilitato simpatizzanti in numero superiore alle aspettative, ci consentano di ri-appropriarci della guida del Paese, riportandoci ad “amare” (parola forte) la politica.

In questa fase di rinnovamento anche noi dello Sport per Tutti ci accingiamo a fare la nostra parte; il nuovo presidente da noi individuato nella persona di Manrico Ferrucci guiderà il Comitato Valdera nel prossimo futuro. (Sono certo che sia la persona giusta).

Sarà  comunque il nuovo consiglio (o l'Assemblea) a confermare la proposta del Presidente uscente.

Stiamo per concludere un percorso  congressuale che ci ha visti impegnati su scelte importanti, tra cui la sede (da tanto desiderata), la palestra e il lavoro svolto su tutta la Valdera, che ha consolidato il rapporto mai interrotto con le amministrazioni che ne rappresentano il territorio.

La gestione degli impianti quali piscine  e  palestre (anche se per queste  ultime dovremmo rivedere alcuni accordi coi comuni interessati) il “lavoro” nelle scuole,ci è stato riconosciuto essere di buon livello. (Tra l'altro, il Comune di Peccioli, aveva intrapreso un progetto di una piscina coperta realizzata con nuovi sistemi di riscaldamento e sicurezza sul modello di impianti che (su invito del comune)  ho visto e apprezzato; spero che questa iniziativa sia ancora attuale e in fase di lavorazione,con un Project-finang( Peccioli-UISP Valdera) 

Il Comitato con la sua presenza forte di 9471 soci, 120 società, marca il buon lavoro fatto sul territorio grazie alle discipline a alle varie attività che vanno ( senza elencarle tutte) dal: calcio al ciclismo, dalla ginnastica, ai corsi di  nuoto (dai bambini agli adulti) e poi anziani, progetto primi passi,diversamente abili, etc......., le “Grandi Manifestazioni Nazionali”-     

Bicincittà,Binbiinpiazza e con grande orgoglio-ilCampionato di Ciclismo Mondiale Amatori.                                                                                                       Ma per un'associazione che guarda al futuro è indispensabile coinvolgere sempre di più i cittadini a praticare attività  fisica, con la prospettiva di uno sport rinnovato nel suo sistema, e senza alcuna discriminazione razziale. Al contempo, per la realizzazione di tutto questo, occorrono più risorse economiche ed una rinnovata identità che ci renda sempre più credibili  nel lavoro che stiamo svolgendo: ritrovare quella passione verso l'associazionismo che ci ha distinti in passato. Non possiamo considerare lo “sport per tutti” come se fosse un'azienda: questo comporta  un impegno forte.

La pratica sportiva deve essere vista dai cittadini non solo come un miglioramento fisico, ma un arricchimento della personalità e della socializzazione. La nostra forza dipende dalla capacità di rappresentare una nuova cultura sportiva, che si affaccia sulla scena dello sport come moderno diritto del cittadino, e per far questo, come qualcuno ha scritto, è necessario: “Cambiare, portare la nave dell'UISP fuori dal porto delle certezze consolidate e polverose, e  affrontare una grande impresa di modernizzazione del nostro sistema associativo”.

E qui, a sostegno dei Comitati Territoriali, sta il ruolo che deve giocare il Comitato Regionale e gestendo il rapporto col Nazionale. Il Comitato Regionale, ora Commissariato, deve dar vita a una struttura pensata per intercettare i cambiamenti e i bisogni che emergono dalla società civile; superare tensioni e schieramenti contrapposti per riportare su un alto livello qualitativo  il ruolo che la Toscana ha sempre avuto. Questo sarà il lavoro del nuovo candidato alla futura presidenza del Regionale (che conosciamo bene....senza farne il nome) che si assumerà la responsabilità di gettare le basi per costruire un Comitato più forte, promuovendo il rinnovamento anche tramite nuovi dirigenti; affronterà anche  il compito di una nuova gestione della programmazione, per esempio,trovando nuove strategie riguardo alle attività delle leghe modificandone la modalità organizzativa. (non entro nel merito, perché la mia opinione è da tempo nota)

Sappiamo bene che lo sport per tutti può vivere soltanto, e l'esperienza ne fornisce l'esempio, con il continuo rinnovarsi sul territorio, sia dal punto di vista politico che dell'innovazione culturale e tecnica.

E' proprio questa sfida, questo scenario, che fa risaltare il nostro impegno e le capacità di far apprezzare il nostro continuo lavoro nel campo dello sport.

Lasciate che faccia una considerazione sull' UISP del futuro (come qualcuno ha già evidenziato): è necessario, per la promozione di tutte le attività, dare pari dignità a ogni Lega, così da uscire dal concetto degli” Sport Minori”.

Congressi Regionale e Nazionale

Andando a rileggere alcuni interventi da me fatti precedentemente, ho trovato un passaggio che ritengo abbia la sua importanza anche nel momento attuale: i Congressi sono organi importanti del governo dell'associazione e strumenti preziosi e ricchi di potenzialità; a loro la scelta di  strategie di elaborazioni culturali e politiche dell' UISP, le scelte di identità e il modo moderno di intendere la promozione sportiva; i Congressi rappresentano il sostegno di base per tutta la struttura dell' UISP, ma i Comitati Territoriali ne sono le fondamenta: è per questo che l'importanza dei comitati è sempre stata una mia continua fissazione.

Questo è il compito che attende i nuovi dirigenti: per il Comitato Regionale Toscano sappiamo chi è (Franconi Matteo); per il Nazionale Vincenzo Manco e Simone Pacciani, che continueranno e rafforzeranno il lavoro di Filippo Fossati,  scelto, se saremo capaci di sostenerlo, per compiti ben più importanti, tra cui rappresentare le istanze dell'associazionismo negli organi di governo del nostro paese.

Ed ora alcune riflessioni che mi riguardano direttamente:                                      
- tengo a precisare che mai avrei voluto assumere la presidenza dell'Associazione; solo le circostanze che sono venute a crearsi e la fiducia di molti dirigenti e del Consiglio stesso mi hanno convinto a prendere questa responsabilità (sono sempre stato un “uomo da lavoro”).

Lungo è stato il mio cammino, che ha visto alternarsi diverse situazioni  nei miei due mandati alla presidenza: mandati differenti nella loro gestione:

- il primo periodo,  forse a  causa del  nuovo ruolo che andavo a prendere,  trascorso con apprensione nel continuo pensiero di non essere all'altezza del compito affidatomi

- il secondo,(oltre che con l'apprensione) trascorso con intensità per le scelte effettuate, scelte che hanno portato l'Associazione a confrontarsi con  impegni da me mai sostenuti: vedi contatti con le banche, con le amministrazioni e con il personale-” con  le scelte,del quale, non sempre ero d'accordo.              

Sono convinto, però, che il mio rapporto con tutti loro (istituti e personale) è stato sempre improntato alla sincerità, finalizzata a voler risolvere i vari problemi che si configuravano nel percorso da me intrapreso.

Come vedete, questa relazione non mette in risalto le capacità intellettive di un “capo”, ma di una persona che ha fatto dell'associazionismo una scelta di vita.

Ne sono stato capace? A voi la sentenza!

 

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